Attendere prego...

Test Universitari Gratuiti

Codice: BTL5

Logica

  1.  LA TELA DI PENELOPE, O CHI INGANNA CHI
    Si crede che, molti anni fa, vivesse in Grecia un uomo ingegnoso chiamato Ulisse il quale, nonostante fosse abbastanza saggio, era molto astuto. Egli era sposato con Penelope, donna bella e coscienziosa, il cui unico difetto era una smisurata passione per la tessitura, abitudine grazie alla quale poteva trascorrere da sola lunghi periodi.
    Dice la leggenda che ogni volta che Ulisse, con la sua astuzia, aveva il dubbio che, sebbene glielo proibisse ripetutamente, lei si accingesse ad iniziare un’ennesima volta una delle sue interminabili tele, lo si poteva vedere di notte preparare alla chetichella gli stivali ed una buona barca e poi, senza che lei ne sapesse nulla, se ne andava a girare il mondo e a cercare se stesso.
    In questo modo lei riusciva e tenerlo lontano mentre civettava con i suoi pretendenti, facendo credere loro che tesseva perchè Ulisse viaggiava, e non che Ulisse viaggiava perchè lei potesse tessere, come immaginava Omero che però, come si sa, a volte sembrava che davvero dormisse e non si accorgesse di nulla.
    Augusto Monterroso: da La pecora nera e altre favole, Sellerio
     

    1. In chiave antifemminista
    2. In una prospettiva storica
    3. In una prospettiva epicurea
    4. In chiave ironica
    5. In tono polemico
  2.  LA TELA DI PENELOPE, O CHI INGANNA CHI
    Si crede che, molti anni fa, vivesse in Grecia un uomo ingegnoso chiamato Ulisse il quale, nonostante fosse abbastanza saggio, era molto astuto. Egli era sposato con Penelope, donna bella e coscienziosa, il cui unico difetto era una smisurata passione per la tessitura, abitudine grazie alla quale poteva trascorrere da sola lunghi periodi.
    Dice la leggenda che ogni volta che Ulisse, con la sua astuzia, aveva il dubbio che, sebbene glielo proibisse ripetutamente, lei si accingesse ad iniziare un’ennesima volta una delle sue interminabili tele, lo si poteva vedere di notte preparare alla chetichella gli stivali ed una buona barca e poi, senza che lei ne sapesse nulla, se ne andava a girare il mondo e a cercare se stesso.
    In questo modo lei riusciva e tenerlo lontano mentre civettava con i suoi pretendenti, facendo credere loro che tesseva perchè Ulisse viaggiava, e non che Ulisse viaggiava perchè lei potesse tessere, come immaginava Omero che però, come si sa, a volte sembrava che davvero dormisse e non si accorgesse di nulla.
    Augusto Monterroso: da La pecora nera e altre favole, Sellerio
     

    1. Gli antichi dicevano che persino Omero talora "sonnecchiasse"
    2. È molto difficile che un uomo saggio sia anche astuto
    3. Penelope con lo stratagemma della tela inganna sia Ulisse, sia i Proci
    4. Penelope ha una vera smisurata passione per la tessitura
    5. Ulisse riparte per mare spinto dalla curiosità di scoprire nuove terre
  3.  "...Il conferenziere parlava di cose, di fatti e di situazioni artistiche non ancora entrate nel nostro orizzonte, i quali affioravano in margine soltanto come ombre, in virtù del suo discorso perennemente pericolante (il conferenziere infatti è balbuziente); e lo ascoltavamo con la fantasia vagamente eccitata di bambini che ascoltino una fiaba senza comprenderla, mentre la loro mente tenera se ne arricchisce tuttavia, quasi per un singolare e sognante presentimento. ( ... )
    Mi si crederà se dico che questo è il modo di imparare più intenso e orgoglioso e forse anche il più propizio - il modo d'apprendere anticipando, d'imparare scavalcando lunghi tratti di ignoranza? - Come pedagogo non dovrei forse raccomandarlo, ma che giova? Io so che i giovani lo preferiscono e credo che col tempo lo spazio saltato si colma da sè..."
    (Thomas Mann: Doctor Faustus)
     

    1. Il soggetto narrante è un insegnante di professione che mostra di aver fiducia nelle capacità dei giovani di apprendere in modo non tradizionale
    2. L'insegnamento graduale e codificato non può dare frutti eccellenti come quello stimolante e anticonformista
    3. Ascoltare senza comprendere lascia un segno nell'immaginazione, ma non nell'intelletto, e eccita senza frutto la fantasia
    4. Un buon maestro commisura sempre la difficoltà di ciò che insegna con la maturità intellettuale e culturale dei suoi discepoli
    5. È controproducente, in quanto suscita atteggiamenti di presunzione, parlare ai giovani di cose estranee alla loro cultura e superiori alle loro forze intellettuali
  4.  Un recente editoriale di un’importante rivista medica internazionale, che si riporta in sintesi, sottolinea che l’emergenza della SARS presenta delle sfide formidabili alla comunità scientifica e all’intera società. Se saremo fortunati potremo disporre di vaccini, di nuovi agenti antivirali, ed eventualmente farmaci già noti potranno dimostrare un’efficacia anche nei confronti di questa malattia. Si spera anche che drastiche misure di prevenzione della diffusione del virus potranno migliorare le prospettive di un contenimento regionale della malattia, se non di mantenere immuni dal contagio interi paesi; e si spera anche che questa sindrome possa assumere un andamento stagionale, meno aggressivo di quello dimostrato all’inizio della sua diffusione.
    Ma i rischi permangono elevati.
    La posta in gioco è grande e si tratta di vedere se prevarrà la velocità di diffusione del virus o se saranno invece più veloci e tempestive le comunicazioni che sono alla base della collaborazione internazionale tra i medici e i ricercatori (e che già hanno dimostrato di essere sorprendentemente efficaci) e le misure di prevenzione predisposte dalle Autorità sanitarie nazionali ed internazionali.

    Delle affermazioni sotto riportate individuate LA SOLA NON SUFFRAGATA dal testo 04.

    1. La SARS rappresenta un grave problema internazionale, anche se numerosi paesi ne sono indenni
    2. Solo in futuro potremo dire se la SARS potrà essere vinta o contenuta
    3. La comunità scientifica internazionale ha reagito bene, ma con una latenza che ha consentito un'importante diffusione iniziale della malattia
    4. Non disponiamo attualmente di farmaci sicuramente efficaci sul virus
    5. Le misure di quarantena attuate nei paesi più colpiti sono aspetti di una sfida internazionale alla diffusione del virus
  5. Un recente editoriale di un’importante rivista medica internazionale, che si riporta in sintesi, sottolinea che l’emergenza della SARS presenta delle sfide formidabili alla comunità scientifica e all’intera società. Se saremo fortunati potremo disporre di vaccini, di nuovi agenti antivirali, ed eventualmente farmaci già noti potranno dimostrare un’efficacia anche nei confronti di questa malattia. Si spera anche che drastiche misure di prevenzione della diffusione del virus potranno migliorare le prospettive di un contenimento regionale della malattia, se non di mantenere immuni dal contagio interi paesi; e si spera anche che questa sindrome possa assumere un andamento stagionale, meno aggressivo di quello dimostrato all’inizio della sua diffusione.
    Ma i rischi permangono elevati.
    La posta in gioco è grande e si tratta di vedere se prevarrà la velocità di diffusione del virus o se saranno invece più veloci e tempestive le comunicazioni che sono alla base della collaborazione internazionale tra i medici e i ricercatori (e che già hanno dimostrato di essere sorprendentemente efficaci) e le misure di prevenzione predisposte dalle Autorità sanitarie nazionali ed internazionali.

    1. Le speranze di vincere o almeno di contenere la SARS sono elevate, ma i giochi sono ancora aperti
    2. Il virus attualmente ritenuto responsabile della SARS è imbattibile
    3. La gravità della malattia è già in fase di riduzione
    4. I paesi che stanno attuando misure preventive molto drastiche saranno immuni da questa sindrome
    5. È verosimile che la malattia presenti un andamento stagionale e si diffonda con maggior rapidità nel prossimo autunno
  6.  Hans Hogerzeil, dell’Essential Drugs and Medicine Policy Departement dell’OMS al varo del “Operational Principle for Good Pharmaceutical Procurement Guide” del 14 aprile, afferma che alcuni Paesi pagano per farmaci essenziali dal 150% al 250% del prezzo del mercato mondiale, mentre altri Paesi lamentano fornitori inaffidabili e farmaci di qualità scadente.
    Un sistema blando di procacciamento dei farmaci può condurre, per esempio, alla mancanza di uno o due farmaci per la tubercolosi, in un regime terapeutico che dovrebbe basarsi sull’utilizzo di quattro farmaci, e al rapido sviluppo di resistenza batterica ai farmaci che giacciono disponibili in magazzino.
     

    1. Dai dati riportati nello studio emerge il fatto che il disordine esistente nel mercato dei farmaci di alcune nazioni produce esclusivamente queste tre conseguenze negative: incremento ingiustificato della spesa sanitaria; scarsità o non disponi
    2. I dati forniti dallo studio sopra riportato sono preoccupanti per l'impatto negativo che questa situazione di disordine può esercitare sulla spesa sanitaria di alcuni paesi
    3. La commercializzazione di farmaci di cattiva qualità é un fatto incredibile, ma purtroppo reale, come dimostra lo studio citato nel testo
    4. Esistono nel mercato dei farmaci dei fornitori inaffidabili
    5. La cattiva organizzazione delle reti di distribuzione può portare a ingiustificate indisponibilità di farmaci molto importanti
  7.  “L’homo sapiens che moltiplica il proprio sapere è il cosiddetto uomo di Gutenberg. È vero che la Bibbia stampata da Gutenberg tra il 1452 e il 1455 ebbe una tiratura (per noi oggi risibile) di 200 copie. Ma quelle 200 copie erano ristampabili. Il salto tecnologico era avvenuto. E dunque è con Gutenberg che la trasmissione scritta della cultura diventa potenzialmente accessibile a tutti.
    Il progresso della riproduzione a stampa fu lento ma costante e culmina nell’avvento - a cavallo tra il ‘700 e l’800 - del giornale che si stampa ogni giorno, del “quotidiano”. Nel contempo, dalla metà dell’800 in poi, comincia un nuovo e diverso ciclo di avanzamenti tecnologici. Primo, l’invenzione del telegrafo, poi quella del telefono. Con queste due invenzioni spariva la distanza e cominciava l’era delle comunicazioni immediate. La radio, anch’essa un eliminatore di distanze, aggiunge un nuovo elemento. Una voce facile da diffondere in tutte le case. La radio è il primo formidabile diffusore di comunicazioni, ma un diffusore che non intacca la natura simbolica dell’uomo.
    (...) La rottura avviene, alla metà del nostro secolo, con la televisione. La televisione - lo dice il nome - è “vedere da lontano” e cioè portare al cospetto di un pubblico di spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso che la voce in campo, o di un parlante, è secondaria, sta in funzione dell’immagine, commenta l’immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un animale vedente che non un animale simbolico. Per lui le cose raffigurate in immagini contano e pesano più delle cose dette in parole. E questo è un radicale rovesciamento di posizione, perchè mentre la capacità simbolica distanzia l’homo sapiens dall’animale, il vedere lo ravvicina alle sua capacità ancestrali, al genere di cui l’homo sapiensè specie.
    (...) I veri studiosi continueranno a leggere libri, avvalendosi di Internet per le bibliografie e le informazioni che prima trovavano nei dizionari; ma dubito che se innamoreranno.”
    (G. Sartori, Homo videns)
     

    UNA sola delle seguenti considerazioni E' COERENTE con la tesi esposta da Sartori:

    1. Gutenberg ha avuto il merito di rendere realmente accessibile a tutti la cultura affidata alla scrittura
    2. È altamente improbabile che gli studiosi abbandonino i libri stampati, anche se Internet è per loro un prezioso strumento di ricerca
    3. Il processo di differenziazione dalle altre specie animali va accentuandosi col diffondersi crescente dei moderni mezzi di comunicazione televisivi
    4. Telefono, telegrafo, radio e infine televisione costituiscono una serie omogenea e sempre più raffinata di mezzi di comunicazione
    5. Affidando il proprio pensiero alla scrittura l'uomo ha potenziato la capacità simbolica e ha affievolito la capacità visiva
  8. Date le premesse:
    a - la scienza fa ricorso con vantaggio al linguaggio metaforico
    b - il linguaggio metaforico è proprio dell’espressione artistica
     

    SCEGLIETE la conclusione logicamente e rigorosamente conseguente:

    1. Scienza e arte usano il medesimo linguaggio
    2. La contaminazione tra arte e scienza è inevitabile
    3. La scienza non può fare a meno di un proprio linguaggio metaforico
    4. L'espressione artistica e quella scientifica hanno il medesimo carattere
    5. L'espressione artistica offre un valido mezzo espressivo alla scienza
  9. Nell’università italiana è stata promossa e organizzata una serie di incontri con gli studenti delle scuole medie superiori su temi riguardanti la dialisi, il trapianto renale e la donazione di organi. Sono stati raccolti oltre mille questionari che registrano le opinioni degli interessati.
    Il 75% dei ragazzi ritiene che donerebbe, al bisogno, un suo rene ad un proprio familiare in dialisi; i pareri negativi sono il 5%, quelli incerti il 20%.
    Tuttavia solo il 35% dei ragazzi, interpellato per un familiare in una situazione di “morte cerebrale”, darebbe l’assenso al prelievo di organi; parere negativo, 35%, incerto 30%.

    1. Il 50 ei ragazzi é incerto su entrambi gli argomenti
    2. Il trapianto di rene da cadavere è considerato meno utile di quello da vivente
    3. La donazione da vivente non comporta rischi
    4. Il trapianto da vivente funziona meglio di quello da cadavere
    5. Verosimilmente vi sono delle remore nei confronti della donazione da cadavere
  10.  Nell’università italiana è stata promossa e organizzata una serie di incontri con gli studenti delle scuole medie superiori su temi riguardanti la dialisi, il trapianto renale e la donazione di organi. Sono stati raccolti oltre mille questionari che registrano le opinioni degli interessati.
    Il 75% dei ragazzi ritiene che donerebbe, al bisogno, un suo rene ad un proprio familiare in dialisi; i pareri negativi sono il 5%, quelli incerti il 20%.
    Tuttavia solo il 35% dei ragazzi, interpellato per un familiare in una situazione di “morte cerebrale”, darebbe l’assenso al prelievo di organi; parere negativo, 35%, incerto 30%.

    1. Nella popolazione esaminata i ragazzi non sono convinti dell'efficacia terapeutica del trapianto renale
    2. Riguardo alla popolazione esaminata mancano i dati relativi ai risultati dei due tipi di trapianto
    3. Nella popolazione esaminata l'incertezza nei confronti della donazione da cadavere è superiore a quella relativa al trapianto da vivente
    4. Nella popolazione esaminata convincere gli incerti può modificare radicalmente la percentuale di assenso alla donazione da cadavere
    5. Nella popolazione esaminata i ragazzi non sono convinti dell'efficacia terapeutica del trapianto renale



Registrati alla Newsletter

Registrati alla nostra newsletter e riceverai le ultime news direttamente nella tua casella!