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Codice: MCL3

Logica

  1.  “L’uomo, nella sua arroganza, si considera una grande opera, degna dell’intervento della divinità. Più umile e, io credo, più verosimile, ritenerlo creato dagli animali -. Darwin scrisse queste parole nel 1838.
    ( ... ) Le implicazioni religiose del darwinismo sono state molto dibattute. Ma il darwinismo pone problemi anche alla moralità tradizionale. Non meno della religione, la moralità tradizionale presuppone che l’uomo sia una grande opera. Essa attribuisce agli umani uno status morale superiore a quello di ogni altra creatura sulla terra, e considera la vita umana, e solo la vita umana, sacra, vedendo nell’amore per il genere umano la prima e più nobile virtù.
    "Ma - continua Rachels - secondo il più noto e convinto difensore contemporaneo del darwinismo, Stephen Jay Gould, non vi è necessariamente un radicale conflitto tra il darwinismo e i valori tramandati, o tra i valori in genere, anche se ciò non esclude che possa esserci un qualche rapporto: “Quale sfida possono costituire i fatti della natura per le nostre decisioni circa il valore morale delle nostre vite? Noi siamo quello che siamo, ma possiamo scegliere come interpretare il significato della nostra esistenza. La scienza non può rispondere alle domande su come dovremmo vivere più di quanto la religione non possa darci indicazioni sull’età della terra”.
    Si tratta del vecchio problema del rapporto tra fatti e valori, tra “essere” e “dover essere”. 
    “La teoria di Darwin, se è corretta, riguarda questioni di fatto. Ci dice qual è la situazione per quanto concerne l’evoluzione della specie. In senso stretto, dunque, da essa non deriva alcuna conclusione per le questioni di valore”.
    E per quanto concerne i principi della religione, è stato spesso osservato che la selezione naturale potrebbe essere il mezzo scelto da Dio per creare l’uomo: “se così fosse, gli umani potrebbero ancora essere visti come il coronamento del creato, oggetto di divina benedizione”.
    (James Rachels, La morale di Darwin)

    All'analisi riportata sul darwinismo James Rachels fa seguire alcune considerazioni ad essa connesse e qui elencate in forma sintetica: individuate quella inserita tra di esse indebitamente, in quanto INCONCILIABILE con le tesi sostenute dallo studio

    1. La teoria di Darwin non può avere nessuna influenza sui principi morali
    2. La teoria di Darwin fonda una nuova gerarchia di valori etici
    3. La teoria di Darwin può indurre a mettere in discussione l'idea che l'uomo sia il solo animale dotato di ragione
    4. La teoria di Darwin non implica che l'idea della dignità umana sia falsa
    5. La teoria di Darwin può indurre ad attribuire maggior valore alla vita dei non-umani
  2. “L’uomo, nella sua arroganza, si considera una grande opera, degna dell’intervento della divinità. Più umile e, io credo, più verosimile, ritenerlo creato dagli animali -. Darwin scrisse queste parole nel 1838.
    ( ... ) Le implicazioni religiose del darwinismo sono state molto dibattute. Ma il darwinismo pone problemi anche alla moralità tradizionale. Non meno della religione, la moralità tradizionale presuppone che l’uomo sia una grande opera. Essa attribuisce agli umani uno status morale superiore a quello di ogni altra creatura sulla terra, e considera la vita umana, e solo la vita umana, sacra, vedendo nell’amore per il genere umano la prima e più nobile virtù.
    "Ma - continua Rachels - secondo il più noto e convinto difensore contemporaneo del darwinismo, Stephen Jay Gould, non vi è necessariamente un radicale conflitto tra il darwinismo e i valori tramandati, o tra i valori in genere, anche se ciò non esclude che possa esserci un qualche rapporto: “Quale sfida possono costituire i fatti della natura per le nostre decisioni circa il valore morale delle nostre vite? Noi siamo quello che siamo, ma possiamo scegliere come interpretare il significato della nostra esistenza. La scienza non può rispondere alle domande su come dovremmo vivere più di quanto la religione non possa darci indicazioni sull’età della terra”.
    Si tratta del vecchio problema del rapporto tra fatti e valori, tra “essere” e “dover essere”. 
    “La teoria di Darwin, se è corretta, riguarda questioni di fatto. Ci dice qual è la situazione per quanto concerne l’evoluzione della specie. In senso stretto, dunque, da essa non deriva alcuna conclusione per le questioni di valore”.
    E per quanto concerne i principi della religione, è stato spesso osservato che la selezione naturale potrebbe essere il mezzo scelto da Dio per creare l’uomo: “se così fosse, gli umani potrebbero ancora essere visti come il coronamento del creato, oggetto di divina benedizione”.
    (James Rachels, La morale di Darwin)

    1. Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza
    2. L'uomo è una canna pensante
    3. Penso dunque sono
    4. L'uomo è un animale sociale
    5. Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me
  3. “E cosa dire (...) dello stimolo che la chimica ricevette al tempo dei suoi albori dalle allucinazioni ispirate alla fantomatica pietra filosofale? (...)
    E se la storia del Big Bang fosse tanto fantasiosa quanto quella della teoria gnostica secondo la quale l’universo fu generato da un lapsus di un demiurgo maldestro? In un certo momento storico, alcune persone considerarono l’ipotesi che il sole non girasse intorno alla terra folle e deplorevole quanto quella che l’universo non esista. Faremmo dunque bene a tenere la nostra mente aperta e pronta per il momento in cui la comunità degli scienziati annuncerà che l’idea di universo è stata solo un’illusione, proprio come l’idea di terra piatta dei Rosacroce. Dopotutto, il primo dovere di una persona colta è di essere sempre pronta a riscrivere l’enciclopedia.”
    (da Umberto Eco, Attenti alla bufala universale)

    Individuate la nota esplicativa ERRATA:

    1. Gnostica : esoterica, conseguita grazie all'illuminazione divina, custodita e trasmessa da adepti
    2. Lapsus : errore involontario dovuto a distrazione momentanea e casuale
    3. Demiurgo : divino artefice che plasma il mondo reale sul modello ideale, divino
    4. Pietra filosofale: pietra cara ai filosofi per la sua forma regolare, immagine dell'ordine del cosmo
    5. Enciclopedia : opera che raccoglie il sapere in ogni campo; enciclopedia per antonomasia, quella pubblicata in Francia tra il 1751 e il 1772
  4. “E cosa dire (...) dello stimolo che la chimica ricevette al tempo dei suoi albori dalle allucinazioni ispirate alla fantomatica pietra filosofale? (...)
    E se la storia del Big Bang fosse tanto fantasiosa quanto quella della teoria gnostica secondo la quale l’universo fu generato da un lapsus di un demiurgo maldestro? In un certo momento storico, alcune persone considerarono l’ipotesi che il sole non girasse intorno alla terra folle e deplorevole quanto quella che l’universo non esista. Faremmo dunque bene a tenere la nostra mente aperta e pronta per il momento in cui la comunità degli scienziati annuncerà che l’idea di universo è stata solo un’illusione, proprio come l’idea di terra piatta dei Rosacroce. Dopotutto, il primo dovere di una persona colta è di essere sempre pronta a riscrivere l’enciclopedia.”
    (da Umberto Eco, Attenti alla bufala universale)

    1. L'esperienza del passato ci ammonisce a tener sempre presente che tutte le nostre certezze potrebbero essere messe in discussione
    2. Chi ci garantisce che un giorno non apparirà assolutamente priva di senso la teoria del Big Bang?
    3. A volte, anche le ipotesi che si sono rivelate più fondate sono in un primo tempo apparse come fantasie folli
    4. Pertanto nessuna ipotesi teorica può essere considerata a priori esclusivamente frutto di assurde allucinazioni
    5. Dalle credenze errate non è mai venuto nulla di buono: occorre quindi esser disposti ad abbandonare le teorie che si rivelano superate
  5. Amartya Sen, l’economista-filosofo indiano premio Nobel ‘98 per l’economia, ha recentemente riepilogato gli sviluppi ultimi del suo pensiero, centrati sul concetto di “capability”. In sintesi: non c’è persona che non si porti dentro del “valore”, una particolare capacità che va fatta emergere per innescare spirali virtuose di crescita individuale (libertà) e collettiva (economia, società, politica).. “Non sarà proprio Internet la chiave concreta per chiudere il prediletto circuito sviluppo-libertà?” è stato chiesto a Sen in una recente intervista. “L’espansione di Internet non é per definizione un fenomeno positivo, semmai ci sono alcune evidenze interessanti”, risponde Sen. (...) “Un buon utilizzatore di Internet può essere una persona che detiene più capability, che comunica più velocemente ed efficacemente con altri” (...). C’è però subito un “ma” in forma di amabile apologo personale: “Non ho una gran confidenza con la Rete. Da quando mi sono dotato di una casella di posta elettronica, ho accumulato subito 6000 messaggi in arrivo, e quando ho risposto al settantesimo ho pensato che avevo altro da fare”.

    1. La ricerca e la crescita delle capacità individuali possono giovarsi delle nuove tecnologie di comunicazione
    2. Le straordinarie capacità di comunicare di Internet portano necessariamente ad un blocco della comunicazione
    3. Non c'è persona, per modesta che sia, in cui non si possa rivelare una capability significativa
    4. Internet non é di per sé né buono né cattivo, ma potrebbe essere la chiave per chiudere il circuito sviluppo-libertà
    5. Internet non é un vantaggio a priori, ma ha grandi potenzialità, al di là degli eccessi che possono vanificarne i benefici
  6. “[ ... ] Don Abbondio non ha il coraggio del proprio dovere: ma questo dovere, dalla nequizia altrui, è reso difficilissimo, e perciò quel coraggio è tutt'altro che facile; per compierlo ci vorrebbe un eroe. Al posto d'un eroe troviamo don Abbondio [ ... ] che però non è comico soltanto, ma schiettamente e profondamente umoristico. [...] ridendo di lui e compatendolo allo stesso tempo, il poeta viene anche a ridere amaramente di questa povera natura umana inferma di tante debolezze [ ... ] Gran cosa, come si vede, avere un ideale - religioso, come il Manzoni; cavalleresco, come il Cervantes - per vederselo poi ridurre dalla riflessione in don Abbondio e in don Quijote. Il Manzoni se ne consola, creando accanto al curato di villaggio Fra Cristoforo e il Cardinal Borromeo; ma è pur vero che, essendo egli soprattutto umorista, la creatura sua più viva è quell’altra, quella cioè in cui il sentimento del contrario s’è incarnato.” 
    (Pirandello, Saggio sull’umorismo)

    1. Vi sono casi in cui per resistere alla malvagità ci vorrebbe un coraggio eroico, che non è di tutti
    2. Don Abbondio suscita nel lettore, insieme al riso, un sentimento di compassione per la sua debolezza di fronte alla prepotenza altrui
    3. La prospettiva umoristica di Manzoni assolve moralmente don Abbondio in nome della natura umana, inferma di tante debolezze
    4. Nei Promessi Sposi le figure che incarnano una fede coraggiosa, che sa resistere alla violenza, si contrappongono a don Abbondio ma non appaiono vive come lui
    5. Don Quijote è l'effetto prodotto in Cervantes dalla riflessione esercitata sull'ideale cavalleresco
  7.  Secondo una recente indagine americana su circa 11000 visite mediche effettuate tra il 1980 e il 1996, l’utilizzo dell’aspirina da parte di persone con malattia coronarica é aumentato dal 5% nel 1980 al 26.2% nel 1996.
    L’autore dell’articolo sostiene che tra questi pazienti l’utilizzo dell’aspirina sia ancora sub-ottimale e che si dovrebbe fare di più per “tradurre nella pratica le raccomandazioni cliniche”.

    1. L'impiego dell'aspirina può essere raccomandato in caso di cardiopatia coronarica
    2. Una parte dei medici non crede agli effetti positivi di questo farmaco e si dichiara del tutto contrario al suo impiego
    3. In sedici anni l'uso dell'aspirina in questi pazienti si è quintuplicato
    4. Esiste un ampio margine per un'ulteriore diffusione del suo impiego
    5. Le raccomandazioni degli esperti sono in favore di un utilizzazione dell'aspirina in soggetti con cardiopatia coronarica
  8. LE SPESE SULLA SALUTE SONO UN INVESTIMENTO SOCIALE ED ECONOMICO.
    All’inizio di questo mese, il Segretario inglese per la Sanità, Alan Milburn, si é recato alla London School of Economics, la Scuola nella quale si sono formati coloro che hanno costruito la stato sociale della Nazione Britannica, per discutere su un tema che sarebbe familiare in un paese in via di sviluppo, ma sul quale é raro sentir parlare in una Nazione industrializzata: le spese sulla salute sono un investimento economico e sociale.
    Nessuno ricorda che un Ministro della Sanità britannico si sia mai occupato di un tale argomento prima d’ora.
    Milburn ha sostenuto che è tempo di mettere in discussione il punto di vista convenzionale, secondo il quale le spese per la salute sono un debito e non un credito per la collettività. Tale spesa dovrebbe invece essere ritenuta un investimento che costruisce l'infrastruttura economica del Paese.
    … Per circa un terzo, la crescita economica in Gran Bretagna tra il 1780 e il 1979 é considerata il risultato di un miglioramento degli standard sanitari ed alimentari. Del tutto recentemente, alcuni ricercatori hanno notato il fatto straordinario che il guadagno reale annuo per persona tende a crescere di più in un Paese dove l'attesa di vita è più lunga di cinque anni, rispetto ad un Paese nel quale la situazione è simile per tutti gli altri aspetti considerati, ma l'attesa di vita è inferiore.
    Milburn ha inoltre notato che i problemi di salute sono un’importante causa di disoccupazione e che l'attenzione economica che essi meritano ha un costo importante.
    La malattia é in media, ogni anno, causa di 119 milioni di giorni di mutua, determina 12 milioni di visite presso i medici curanti e 800.000 giorni di ricovero in ospedale, conduce alla disoccupazione e alla povertà, che a sua volta ingenera nuove malattie.

    1. Il costo della malattia è molto elevata in termini di perdita di produzione e reddito
    2. Non è corretto considerare la spesa sanitaria come una voce passiva di bilancio della pubblica amministrazione
    3. Un miglioramento degli standard di nutrizione di salute è alla base di certi aumenti della crescita economica
    4. Là dove esiste una più lunga aspettativa di vita l'incremento del reddito annuo pro capite è maggiore
    5. La crescita economica di una nazione è prevalentemente dovuta allo stato di salute dei suoi cittadini
  9. LE SPESE SULLA SALUTE SONO UN INVESTIMENTO SOCIALE ED ECONOMICO.
    All’inizio di questo mese, il Segretario inglese per la Sanità, Alan Milburn, si é recato alla London School of Economics, la Scuola nella quale si sono formati coloro che hanno costruito la stato sociale della Nazione Britannica, per discutere su un tema che sarebbe familiare in un paese in via di sviluppo, ma sul quale é raro sentir parlare in una Nazione industrializzata: le spese sulla salute sono un investimento economico e sociale.
    Nessuno ricorda che un Ministro della Sanità britannico si sia mai occupato di un tale argomento prima d’ora.
    Milburn ha sostenuto che è tempo di mettere in discussione il punto di vista convenzionale, secondo il quale le spese per la salute sono un debito e non un credito per la collettività. Tale spesa dovrebbe invece essere ritenuta un investimento che costruisce l'infrastruttura economica del Paese.
    … Per circa un terzo, la crescita economica in Gran Bretagna tra il 1780 e il 1979 é considerata il risultato di un miglioramento degli standard sanitari ed alimentari. Del tutto recentemente, alcuni ricercatori hanno notato il fatto straordinario che il guadagno reale annuo per persona tende a crescere di più in un Paese dove l'attesa di vita è più lunga di cinque anni, rispetto ad un Paese nel quale la situazione è simile per tutti gli altri aspetti considerati, ma l'attesa di vita è inferiore.
    Milburn ha inoltre notato che i problemi di salute sono un’importante causa di disoccupazione e che l'attenzione economica che essi meritano ha un costo importante.
    La malattia é in media, ogni anno, causa di 119 milioni di giorni di mutua, determina 12 milioni di visite presso i medici curanti e 800.000 giorni di ricovero in ospedale, conduce alla disoccupazione e alla povertà, che a sua volta ingenera nuove malattie.

    Tra le seguenti considerazioni, UNA NON E' GIUSTIFICATA dal testo

    1. La prevenzione delle malattie può essere considerato un utile investimento oltrechè sociale, economico
    2. La malattia, oltrechè costosa di per sé, può essere causa di impoverimento, per la riduzione delle capacità lavorative
    3. Estendere questi concetti alla totalità delle malattie ed alla totalità dei pazienti basta a giustificare tutti i tipi di terapia
    4. Garantire a tutti i cittadini le cure necessarie è un provvedimento che non è solo legato ad un principio di equità
    5. Il danno che le malattie arrecano alla società è grandissimo
  10.  "Dove trovare il tempo per leggere?
    Grave problema. Che non esiste. Nel momento in cui mi pongo il problema del tempo per leggere, vuol dire che quel che manca è la voglia.
    Poiché, a ben vedere, nessuno ha mai tempo per leggere . Né i piccoli, né gli adolescenti, né i grandi. La vita è un perenne ostacolo alla lettura.
    ( ... ) Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare).
    Rubato a che cosa? Diciamo, al dovere di vivere. 
    È forse questa la ragione per cui la metropolitana - assennato simbolo del suddetto dovere - finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.
    Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
    ( ...) La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere".
    (Daniel Pennac, Come un romanzo)

    1. La lettura per Pennac è essenzialmente un piacere, e un piacere assolutamente privato
    2. Parlare del "dovere di leggere" è, più che controproducente, senza senso
    3. Assurdo quindi porsi il problema di educare i giovani alla lettura: la scopriranno sicuramente da sè
    4. Se si ama davvero fare una cosa, troveremo il tempo per farla
    5. La lettura forse non accresce la cultura, certamente arricchisce la vita



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