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Codice: PSGL82

Logica

  1. Parlare di volontariato oggi significa parlare di un fenomeno sempre più diffuso e sempre più di tipo associativo. La metà delle associazioni è piuttosto giovane, svolge il proprio intervento a livello di quartiere, ha tra i propri iscritti in prevalenza donne e in generale il grado di istruzione medio del volontariato è elevato rispetto alla media della popolazione. Il maggiore settore d'intervento dell'azione volontaria è quello  socio-assistenziale, seguito da quello delle attività educative, sanitario, di tutela e promozione dei diritti. I destinatari maggiori del volontariato sono gli anziani, le famiglie in difficoltà, gli immigrati e i senza fissa dimora. L'impegno delle
    organizzazioni metropolitane si concentra con particolare attenzione sui problemi dell'emarginazione, assai diffusi e drammatici in queste aree. Sul piano nazionale emerge che il volontariato si sviluppa soprattutto nelle province caratterizzate da una generica condizione di benessere o in quelle che già dispongono di una rete efficiente di servizi. Per quanto riguarda le nuove forme di volontariato, merita di essere segnalata l'esperienza delle banche del tempo. Queste banche non sono un posto dove si deposita o si prende denaro bensì un luogo dove si offre e si riceve tempo (ad esempio un'ora di baby sitter viene scambiata con una lezione di informatica ecc.). I correntisti della banca del tempo non cercano solo la soddisfazione di alcuni bisogni concreti, ma più spesso occasioni di relazioni e socialità.

    1. al Nord
    2.  al Sud
    3. nelle province benestanti
    4. nelle province degradate
    5. nessuna delle alternative proposte
  2. Cosa si fa nelle banche del tempo?

    1.  Ci si incontra per discutere delle attività di volontariato
    2.  Si offrono servizi a pagamento
    3. Si scambiano servizi
    4. Ci si occupa degli anziani
    5. Nessuna delle alternative proposte
  3. Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un tratto comune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare una ripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzo del costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 si presenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, in Europa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento in obbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare di guadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gli esperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologici sono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescita ipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano e quindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti e solidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuole investire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società più serie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto, mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sono banche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agli investitori.

    1. sui titoli meno noti, in forte rialzo
    2.  sui titoli forti e solidi
    3.  sui titoli meno cari
    4. sui titoli europei
    5. nessuna delle alternative proposte
  4. Nel 2000 le Banche centrali americane ed europee hanno adottato delle politiche volte:

    1. ad aumentare il costo del denaro
    2. ad abbassare il costo del denaro
    3. ad incrementare la ripresa economica
    4. ad incrementare le esportazioni
    5.  nessuna delle alternative proposte
  5. Dove dovrebbe agire chi volesse investire in titoli della old economy?

    1. In America
    2. Nelle principali piazze borsistiche internazionali
    3.  In Europa
    4. In Asia
    5.  Nessuna delle alternative proposte
  6. In America, nel 2000, sono stati presi provvedimenti per:

    1. combattere l'inflazione
    2. frenare il crollo del Nasdaq
    3. evitare il crollo del Nasdaq
    4. frenare la ripresa economica
    5. nessuna delle alternative proposte
    1. Sì, perché è un mercato nuovo destinato a crescere
    2. No, perché è ancora troppo sperimentale
    3. Sì, perché i prezzi sono ancora molto bassi
    4. No, perché difficilmente potrà arrivare ai livelli del Nasdaq
    5. Nessuna delle alternative proposte
    1. una discesa del costo del denaro soprattutto in Europa
    2. un calo dell'inflazione in Europa
    3. un rialzo del costo del denaro in America
    4. un calo dell'inflazione in America
    5. nessuna delle alternative proposte
  7. Dopo i crolli dello scorso anno, gli esperti prevedono per i titoli tecnologici:

    1.  una crescita superiore a quella ipotizzata per i titoli della old economy
    2.  una crescita inferiore a quella ipotizzata per i titoli della old economy
    3. un nuovo crollo
    4. un periodo di stasi
    5. nessuna delle alternative proposte
    1. sulle obbligazioni
    2.  in titoli di Stato
    3. in azioni
    4.  in fondi obbligazionari
    5.  nessuna delle alternative proposte



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