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Codice: ARL1

Logica

  1. «Ronald E. Smith, assieme ad alcuni colleghi dell’Università di Washington [...] ha elaborato l’ipotesi che gli studenti molto ansiosi, messi in condizione di ridere durante gli esami, debbano non solo sentirsi più a loro agio, ma anche dare prestazioni più brillanti. [...] 
    I risultati della ricerca di Smith e collaboratori confermano l’ipotesi che l’umorismo abbia proprietà tranquillanti. Infatti, per gli studenti poco ansiosi l’aggiunta dell’umorismo [nella formulazione delle domande d’esame] non ha, praticamente, alcun effetto (è ovvio che gli spunti ridicoli non rendono la prova più facile); per gli studenti molto ansiosi, invece, si nota un netto miglioramento dei risultati, che diventano addirittura superiori a quelli dei compagni con un’ansia limitata. Concludendo: se un giovane ritiene che l’ansia possa far peggiorare il proprio rendimento in un’interrogazione o in un esame, gli sarà utile pensare a qualcosa di comico».
    Mario Farné, Guarir dal ridere. La psico-biologia della battuta di spirito, Bollati Boringhieri

    Si riconosca, fra le seguenti, l'UNICA notazione che R. E. Smith e collaboratori potrebbero sottoscrivere:

    1. La formulazione in termini umoristici delle domande d'esame non darebbe alcun apprezzabile vantaggio a studenti poco ansiosi
    2. Quanto più uno studente è preda dell'ansia tanto più si rivela incapace di cogliere gli spunti umoristici dei quesiti cui è chiamato a rispondere
    3. L'iniezione di modeste dosi d'umorismo potrebbe comportare distrazione e rivelarsi controproducente al fine del superamento degli esami
    4. La probabilità di superare un esame cresce in misura direttamente proporzionale al livello d'ansia del candidato
    5. La probabilità di superare un esame cresce in misura inversamente proporzionale al senso umoristico del candidato
  2. “Sempre e ovunque - ha scritto W. Jaeger - ci sono stati dei medici; ma l’arte sanitaria dei medici è diventata arte metodicamente consapevole soltanto per l’efficacia esercitata su di lei dalla filosofia ionica della natura ... Senza lo sforzo di ricerca dei più antichi filosofi naturalisti ionici, volto a scoprire una spiegazione naturale di ogni fenomeno, senza il loro tentativo di ricondurre ogni effetto a una causa e di rivelare nella catena di cause ed effetti un ordine universale e necessario, senza la loro fiducia incrollabile di poter penetrare tutti i segreti del mondo attraverso l’impregiudicata osservazione delle cose e per forza di conoscenza razionale, la medicina non sarebbe mai divenuta scienza”. 
    Massimo Baldini, Introduzione a Ippocrate, Giuramento 

    1. La filosofia ionica della natura ha fornito alla medicina il metodo scientifico di conoscenza
    2. La filosofia naturalistica greca è sorretta dalla fiducia della conoscibilità del mondo
    3. L'osservazione e l'esercizio della ragione sono gli strumenti della conoscenza delle cose
    4. La medicina greca nasce e si sviluppa come una branca della filosofia
    5. Conoscere le cose significa risalire dagli effetti alle loro cause: assumendo questo principio la medicina è diventata scienza
  3. Dislessico. Che non vuol dire più indietro degli altri. È intelligente come gli altri, anzi spesso è più intuitivo e creativo della media. Ha soltanto bisogno di tempo, e di una diversa organizzazione dell’apprendimento per arrivare dove arrivano gli altri, e a volte anche più in là. Tra i dislessici presunti, in fondo, figurano personaggi del calibro di Einstein o Thomas Edison. [ ... ] 
    “La distribuzione dell’intelligenza è uguale al resto della popolazione anche se ci si stupisce ancora di trovare delle supermenti tra chi soffre di questo problema”, spiega Giacomo Stella, docente di psicopatologia dell’apprendimento all’Università di Urbino [... ]. La dislessia non è un problema psichico come si è creduto per molto tempo [ ... ], è un disturbo dell’apprendimento di natura neurobiologica e come tale va trattato. [ ... ] Si stima che dal 3 al 5% della popolazione in Italia ne sia affetto, e che almeno la metà non lo sappia [ ... ]. 
    S. Gandolfi, Tra genio e normalità: ecco che cosa ci insegna la dislessia

    1. È scientificamente errata la convinzione che il bambino dislessico non impari perché è inibito
    2. In una classe di 25 bambini è probabile che in media uno sia dislessico
    3. La dislessia significa molto spesso genio nascosto, come inequivocabilmente dimostra l'esempio di Einstein
    4. La dislessia non è, come si è creduto a lungo, un problema psichico
    5. Non sempre e non tutti i dislessici sono consapevoli del disturbo da cui sono affetti
  4. Dislessico. Che non vuol dire più indietro degli altri. È intelligente come gli altri, anzi spesso è più intuitivo e creativo della media. Ha soltanto bisogno di tempo, e di una diversa organizzazione dell’apprendimento per arrivare dove arrivano gli altri, e a volte anche più in là. Tra i dislessici presunti, in fondo, figurano personaggi del calibro di Einstein o Thomas Edison. [ ... ]
    “La distribuzione dell’intelligenza è uguale al resto della popolazione anche se ci si stupisce ancora di trovare delle supermenti tra chi soffre di questo problema”, spiega Giacomo Stella, docente di psicopatologia dell’apprendimento all’Università di Urbino [... ]. La dislessia non è un problema psichico come si è creduto per molto tempo [ ... ], è un disturbo dell’apprendimento di natura neurobiologica e come tale va trattato. [ ... ] Si stima che dal 3 al 5% della popolazione in Italia ne sia affetto, e che almeno la metà non lo sappia [ ... ].
    S. Gandolfi, Tra genio e normalità: ecco che cosa ci insegna la dislessia

    Alcune parole, evidenziate nell'articolo citato, sono spiegate in nota. Individuate la definizione ERRATA RISPETTO AL SIGNIFICATO che il termine ha assunto nel contesto

    1. Psicopatologia: studio e classificazione delle malattie della psiche
    2. Presunti: ritenuti tali per congettura
    3. Affetto: sentimento, stato d'animo
    4. Neurobiologica: che attiene alla sfera della scienza neurobiologica
    5. Apprendimento: acquisizione di una o più cognizioni
  5. È famoso come poeta dialettale piemontese, ma di professione faceva il medico. Edoardo Ignazio Calvo nacque a Torino il 13 ottobre 1773, nella casa dove suo padre visitava i pazienti. Per il figlio desiderava un futuro simile. Le insistenze paterne furono tali che si iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò con una tesi in latino sullo scorbuto. Sebbene avesse affrontato quegli studi controvoglia, alla professione si dedicò con intelligenza e capacità; proprio mentre curava i malati di tifo nell’antica sede dell’ospedale San Giovanni Battista, contrasse anche lui l’infezione, morendone esattamente due secoli fa.
    Nonostante [ ... ] l’intensa attività letteraria (scrisse favole esopiche e satire politiche) trovò anche il tempo di scrivere un interessante lavoro scientifico a proposito di piante e animali velenosi, in cui si schierava contro le false credenze da Plinio in poi, e faceva una rassegna rapida delle testimonianze attendibili sui veleni presenti in natura.
    Anna Buoncristiani, Il poeta che sperimentò il vaccino antivaiolo

    1. E. I. Calvo, costretto dal padre, ha seguito una strada in cui non ha potuto mettere a frutto le proprie doti
    2. L'epoca in cui visse Calvo fu segnata dalla cultura illuminista
    3. L'opera scientifica di Calvo è critica nei confronti della tradizione, conformemente ai principi illuministici
    4. E. I. Calvo morì a 31 anni di tifo
    5. Nelle facoltà scientifiche tardo-settecentesche era ancora in uso la lingua latina
  6. È famoso come poeta dialettale piemontese, ma di professione faceva il medico. Edoardo Ignazio Calvo nacque a Torino il 13 ottobre 1773, nella casa dove suo padre visitava i pazienti. Per il figlio desiderava un futuro simile. Le insistenze paterne furono tali che si iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò con una tesi in latino sullo scorbuto. Sebbene avesse affrontato quegli studi controvoglia, alla professione si dedicò con intelligenza e capacità; proprio mentre curava i malati di tifo nell’antica sede dell’ospedale San Giovanni Battista, contrasse anche lui l’infezione, morendone esattamente due secoli fa.
    Nonostante [ ... ] l’intensa attività letteraria (scrisse favole esopiche e satire politiche) trovò anche il tempo di scrivere un interessante lavoro scientifico a proposito di piante e animali velenosi, in cui si schierava contro le false credenze da Plinio in poi, e faceva una rassegna rapida delle testimonianze attendibili sui veleni presenti in natura.
    Anna Buoncristiani, Il poeta che sperimentò il vaccino antivaiolo

    1. L'esercizio di un'attività intensa in campo medico assorbe tutte le energie di chi vi si dedica generosamente
    2. Il ricorso alle erbe in campo medico, è sempre sicuro, in quanto fondato su incontrovertibili esperienze millenarie
    3. Il tifo era, nei secoli scorsi, una malattia sempre mortale
    4. Capitava, nel '700, che uno studioso, pur giovane, desse un contributo originale alla cultura sia scientifica sia letteraria
    5. Non era possibile per un figlio, nei secoli passati, ribellarsi all'autorità paterna
  7. L’EUROPA, L’ITALIA E I GIOVANI DEL DUEMILA
    [...] I giovani oggi, questo è il guaio, non hanno più valori, pensano solo alla maglietta firmata, al pub o alla discoteca, a essere magri/e, alle vacanze in Spagna. E siccome hanno tutto, non li soddisfa più niente. Sono privi di ideali.
    Ai nostri tempi, e a quelli dei nostri padri e nonni, invece, i giovani erano capaci di rinunce e sacrifici, sapevano che il loro dovere era ubbidire e studiare, che l’importante erano la famiglia e la scuola; ignoravano il consumismo e se si sentivano brutti e goffi ne soffrivano in silenzio, vergognandosene. Invece che a Benetton e a Armani pensavano alla Grandezza della Patria, al Futuro dell’Umanità, alle Ingiustizie Sociali, alla Libertà e alla Giustizia. Sempre parole in maiuscolo, ma che differenza!
    Noi, che siamo stati giovani nel secolo passato, abbiamo fatto due guerre mondiali, combattuto in Africa, a Caporetto e nella campagna di Russia, abbiamo dato vita alle dittature più efficienti, abbiamo proclamato gli alti ideali della razza e dell’abolizione della proprietà, abbiamo deportato, e poi gambizzato, sequestrato, ucciso, mai per meschini privati interessi, mai per futile vanità, sempre in nome di valori alti, di ideali sublimi, sacrificandoci senza egoismo, senza capricci. [...]
    Enrico Orlando, Discorso di un uomo del XX secolo sulla gioventù del Duemila

    1. Ironico
    2. Sarcastico
    3. Nostalgico
    4. Anticonformista
    5. Anticonvenzionale
  8. L’EUROPA, L’ITALIA E I GIOVANI DEL DUEMILA
    [...] I giovani oggi, questo è il guaio, non hanno più valori, pensano solo alla maglietta firmata, al pub o alla discoteca, a essere magri/e, alle vacanze in Spagna. E siccome hanno tutto, non li soddisfa più niente. Sono privi di ideali.
    Ai nostri tempi, e a quelli dei nostri padri e nonni, invece, i giovani erano capaci di rinunce e sacrifici, sapevano che il loro dovere era ubbidire e studiare, che l’importante erano la famiglia e la scuola; ignoravano il consumismo e se si sentivano brutti e goffi ne soffrivano in silenzio, vergognandosene. Invece che a Benetton e a Armani pensavano alla Grandezza della Patria, al Futuro dell’Umanità, alle Ingiustizie Sociali, alla Libertà e alla Giustizia. Sempre parole in maiuscolo, ma che differenza!
    Noi, che siamo stati giovani nel secolo passato, abbiamo fatto due guerre mondiali, combattuto in Africa, a Caporetto e nella campagna di Russia, abbiamo dato vita alle dittature più efficienti, abbiamo proclamato gli alti ideali della razza e dell’abolizione della proprietà, abbiamo deportato, e poi gambizzato, sequestrato, ucciso, mai per meschini privati interessi, mai per futile vanità, sempre in nome di valori alti, di ideali sublimi, sacrificandoci senza egoismo, senza capricci. [...]
    Enrico Orlando, Discorso di un uomo del XX secolo sulla gioventù del Duemila

    E. Orlando sottoscriverebbe UNA SOLA di queste affermazioni: quale?

    1. Anche se non devono compiere grandi rinunce, i giovani d'oggi appaiono spesso insoddisfatti
    2. È sempre e comunque auspicabile che i giovani abbiano degli ideali ai quali dedicarsi e, se è il caso, sacrificarsi
    3. Nel passato i giovani erano meno egoisti ed hanno perciò lottato per nobili e giuste cause
    4. Gli uomini del secolo passato sono vissuti in un mondo in cui si avevano meno cose ma ci si sentiva più solidali
    5. Il consumismo ha prodotto -e produce- i peggiori guai che hanno afflitto l'umanità negli ultimi cento anni
  9. A quale delle parole sotto elencate puo' essere accostato l'aggettivo APODITTICO/A?

    1. Comportamento
    2. Fede
    3. Proposta
    4. Ipotesi
    5. Ragionamento
  10. 14, 24, 35, 47, ?

    1. 94
    2. 58
    3. 64
    4. 60
    5. 92
  11. Nel 1963 venne approvata:

    1.  la riforma elettorale che riconobbe il diritto di voto anche alle donne
    2. la dichiarazione sulla discriminazione razziale
    3.  la dichiarazione di dissoluzione del Commonwealth
    4.  la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
    5.  la dichiarazione sul disarmo nucleare
  12. Oggetti di legno dorato e cuoio, finissime decorazioni, frammenti di stoffe e i resti di un principe sciita e dei suoi cavalli seppelliti oltre 2300 anni fa: è l’eccezionale spettacolo che si è presentato, fra maggio e giugno 1999, agli archeologi al lavoro su un kurgan (tumulo sepolcrale) situato presso il villaggio di Berel, nei Monti Altai. L’Altai, è l’unico ambiente nel quale sia possibile la formazione di uno strato di permafrost in profondità, subito dopo l’inumazione. Questo strato ghiacciato preserva dalla decomposizione i resti che non subiscono alterazioni finché non intervenga un mutamento dell’ambiente circostante. Tombe di questo genere sono rare, ma ancor più eccezionale è il ritrovamento di una tomba ghiacciata intatta o scarsamente depredata, poiché sin dall’antichità i cercatori di tesori hanno sventrato i kurgan per impadronirsi di oggetti preziosi. Il kurgan era stato individuato nell’autunno 1997, ma lo scavo è stato avviato solo nell’agosto 1998. Dopo circa due mesi di scavi si è scoperto che, grazie al gelo, la conservazione era ottima, e che questa tomba principesca racchiudeva ancora materiali importanti. Lo smantellamento della camera funeraria e il prelievo del sarcofago sono stati documentati con registrazioni video e fotografie e con la descrizione e il disegno immediato dei reperti. Tutto il materiale è stato poi trasportato ad Almaty e sistemato nella camera frigorifera allestita nel laboratorio di restauro. I dati sono ancora in corso di elaborazione, ma è già possibile anticipare qualche risultato. In particolare, sorprende il fatto che il sarcofago contenesse due salme. Una doppia inumazione è una pratica funeraria inconsueta, ma gli studi in corso dovrebbero fornire nuovi dati per tentare di comprenderne le ragioni.

    1.  dalla struttura particolare della camera funeraria
    2. dalla presenza dei cavalli seppelliti insieme al principe
    3. dal non essere stata depredata dei suoi tesori
    4. dal fatto che i reperti praticamente non necessitino di restauri
    5. nessuna delle alternative proposte
    1. Cesare
    2. Pompeo
    3. Nerone
    4. Ottaviano
    5. Nessuno dei precedenti
    1. La battaglia combattuta tra Francia e Inghilterra nel 1940
    2. La battaglia combattuta tra Russia e Inghilterra nel 1840
    3. La battaglia combattuta tra Austria e Inghilterra nel 1740
    4. I tentativi fatti da Hitler per piegare l'Inghilterra nel 1940
    5. Nessuna delle precedenti
  13. Quale famosa accademia nasce a Firenze nel 1583?

    1. Accademia dei Lincei  
    2. Accademia della Crusca  
    3. Accademia del Cimento  
    4. Accademia dell'Arcadia
    5. Nessuna delle precedenti  
  14. Il linguaggio si presenta come un sistema di simboli in grado di:

    1. generare un numero illimitato di parole 
    2. permettere la comunicazione tra primati umani e rettili  
    3. facilitare l'espressione delle pulsioni 
    4. generare un numero limitato di frasi  
    5. sostituirsi al pensiero
  15. Quale tra i seguenti fattori, secondo la maggior parte dei ricercatori, contribuisce a rafforzare i processi di identificazione, di differenziazione-individuazione e di integrazione relazionale durante l'adolescenza?

    1.  Il buon rendimento scolastico  
    2. La ricerca di vicinanza e di prossimità della figura di attaccamento  
    3.  La solitudine  
    4.  L'attenzione selettiva  
    5. La relazione con il gruppo dei pari 



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