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Test Universitari Gratuiti

Codice: FACG22

Cultura generale

  1. "Godiamoci la vita, Lesbia mia, e amiamoci" Dal Carme 5 di Catullo Le parole sottolineate danno luogo a una delle seguenti figure retoriche:

    1. Iperbole
    2. Similitudine
    3. Anafora
    4. Metafora
    5. Apostrofe
  2. Dormirai nel meriggio o nulla o poco;
    Il sonno meridiano è la sorgente
    Onde nascon la febbre, e la pigrezza,
    E la doglia di capo, ed il catarro.
    LXXXVIII
    L’uomo d’ossa dugento e diciannove,
    E di trentadue denti, e di trecento
    Sessantacinque vene egli è composto
    CIX
    Dalla vena che chiami Salvatella
    Cavando sangue molti doni avrai:
    La voce purgherai, la milza e il petto,
    I precordi ed il fegato, e del cuore
    Solleverai l’innatural dolore.

    1. Studio delle proprietà terapeutiche delle erbe
    2. Studio del corpo umano e della sua conformazione
    3. Pratica di piccoli interventi, come il salasso
    4. Attenzione al dolore e pratiche volte ad attenuarlo
    5. Precetti igienici volti alla prevenzione delle malattie
  3. «molti [ ... ] sosterrebbero che il modo migliore per aiutare i poveri è favorire la crescita dell’economia. Essi credono nell’economia del trickle down o “permeabile”, quella cioè che, goccia a goccia, dovrebbe prima o poi far arrivare i vantaggi della crescita anche ai poveri. La teoria economica del trickle down non è mai stata molto più di una credenza, un articolo di fede. Nell’Inghilterra del XIX secolo, l’indigenza sembrava in aumento anche se, nel Complesso, il paese prosperava. La crescita degli anni Ottanta in America ci fornisce l’esempio drammatico più recente: in pieno progresso economico, i più poveri hanno visto ridursi ulteriormente i loro redditi reali. [ ... ] E quando lasciai la Casa Bianca per andare alla Banca mondiale, portai con me lo stesso scetticismo nei confronti di questo tipo di politica: se non aveva funzionato negli Stati Uniti, perché mai avrebbe dovuto funzionare nei paesi in via di sviluppo? Se da una parte è vero che non è possibile ridurre in modo significativo la povertà senza una crescita economica sostenuta, non è vero l’opposto: non è detto che la crescita vada a vantaggio di tutti. Non è vero che “l’alta marea solleva tutte le barche”.»
    Joseph E. Stiglitz, La globalizzazione e i suoi oppositori
     

    1. La teoria del trickle downè una convinzione non sufficientemente suffragata dai fatti
    2. Joseph E. Stiglitz non è del tutto convinto che la crescita economica si rifletta Automaticamente su tutta la popolazione
    3. Joseph E. Stiglitz è convinto che i più poveri non siano comunque toccati dalla crescita economica
    4. La teoria del trickle down lascia Stiglitz scettico, perché è stata più di una volta smentita dai fatti
    5. La crescita dell'economia è necessaria se si vuole ridurre la povertà
    1. La diminuzione della povertà non è un problema che riguardi l'economia
    2. Crescita economica e diminuzione della povertà sono inversamente proporzionali
    3. Crescita economica e diminuzione della povertà non sono correlate
    4. La crescita economica è condizione necessaria a contrastare efficacemente la povertà
    5. La crescita economica è condizione sufficiente a contrastare efficacemente la povertà
  4. «[...] Non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto [...] d’essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.»

    1. Conte Zio
    2. Adelchi
    3. Fra Cristoforo
    4. Il Conte di Carmagnola
    5. Don Abbondio
    1. Tutti i noiosi sono intellettuali
    2. Tutti gli interlocutori sono intellettuali noiosi
    3. Tutti gli interlocutori sono noiosi
    4. Nessun interlocutore noioso è intellettuale
    5. Alcuni interlocutori noiosi sono intellettuali
    1. La lingua scritta
    2. La lingua italiana
    3. Il dialetto
    4. La lingua della Verna
    5. Un dialetto umbro
    1. Il Teatro Marcello
    2. La Colonna Traiana
    3. L'Anfiteatro Flavio
    4. Villa Adriana
    5. Le Terme di Caracalla
  5. «[Nei giardini del Romanticismo] il punto di vista immobile sul giardino circostante l’osservatore, viene sostituito da quello mobile dei sentieri tortuosi, dalle sorprese lungo le passeggiate, dalla tendenza a creare panorami inattesi, mutamenti evidenziati a seconda delle diverse stagioni, ore, condizioni atmosferiche e anche in relazione al vento. Il vento scuote i rami non potati, increspa e muove la superficie delle acque, frantuma il riflesso delle sponde nell’acqua, riecheggia del suono delle arpe eoliche, agita le bandiere e le vele delle imbarcazioni da diporto. Il parco romantico ridonda di movimento, ma ha anche un’altra peculiarità che lo distingue da giardini e parchi degli stili precedenti: se questi erano costituiti da oggetti la cui bellezza formale era essenziale, ora è lo spazio fra quegli stessi oggetti a diventare imprescindibile: i campi fra i boschetti, gli spazi che si aprono fra le rive dei fiumi e dei laghi, i viali e i sentieri che dischiudono all’occhio la vista di una valle; l’atmosfera, l’aria, gli spazi vuoti. Alberi e cespugli diventano cornici, inquadramenti, «sponde» per gli spazi che si aprono dinanzi a colui che passeggia. Spariscono le recinzioni, e il parco trapassa impercettibilmente nella contrada circostante.»
    Dmitrij Sergeevič Lichačev, La poesia dei giardini, tr. it. Einaudi, Torino, 1996, pp. 331-332.

    1. L'essenziale, nel parco romantico, non è dato dagli oggetti ma dagli spazi vuoti che si aprono fra alberi, cespugli, sponde di specchi e corsi d'acqua, ecc.
    2. Caratterizza il parco romantico il confine marcato, la recinzione che lo separa dalla contrada circostante
    3. Il giardino romantico è predisposto per essere abbracciato con lo sguardo da un punto di vista immobile
    4. A differenza del parco romantico, i parchi e i giardini degli stili precedenti escludono il movimento, il mutamento, la varietà, la sorpresa
    5. Gli alberi, i cespugli, i fiumi e i laghi che compongono il parco romantico si caratterizzano per il loro dover essere rigorosamente privi di bellezza formale
    1. Antonio Di Rudinì
    2. Giovanni Giolitti
    3. Antonio Salandra
    4. Agostino Depretis
    5. Francesco Cris



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